Capitaneria di porto e Secomar sono impegnate da ieri pomeriggio nel in operazioni antinquinamento a causa di consistenti macchie di idrocarburi individuata a circa 10 miglia al largo di Casalborsetti, in un punto poco distante dalla piattaforma Agostino C.
La notizia è giunta via radio da un’unità da diporto che era in navigazione nella zona e trasmessa tempestivamente alla Motovedetta della Capitaneria di Porto 274, che mollati gli ormeggi dal Porto di Ravenna, ha raggiunto l’area interessata fornendo le informazioni necessarie alla sala operativa al fine di valutare e pianificare le operazioni di bonifica.
Due delle tre principali macchie oleose di colore scuro si presentavano dense e vischiose e si estendevano per una superficie rispettivamente di 800 e 500 metri.
Subito sono stati eseguiti campionamenti e sottoposti alle analisi di laboratorio. E’ stato inoltre chiesto ed ottenuto dal Ministero dell’ambiente, l’impiego dei mezzi antinquinamento della Secomar che ha messo a disposizione l’unità navale ammiraglia “Secomar Quattro”, di base a Ravenna e attrezzata con panne, skimmer e prodotti dinquinanti.
E’ stato inoltre richiesto l’impiego dell’aereo ATR 42 della Guardia Costiera “Manta 10-02” che partito da Pescara, per una missione a Trieste ha invertito la rotta per dirigersi sulla zona, per eseguire, con l’ausilio di sofisticate apparecchiature termiche ed all’ infrarosso del sistema Silar, il telerilevamento del tratto costiero da Goro a Cattolica e fino a 40 miglia dalla costa.
Fortunatamente le macchie di idrocarburi si sono spostate in direzione Nord-Est allontanandosi lentamente dalla costa e dalle spiagge scongiurando così un pericolo immediato per la balneazione.
Le operazioni di bonifica, in particolare della macchia più consistente e continuate fino a tarda notte, hanno consentito il recupero di circa 50 metri cubi di prodotto.
Il pattugliamento portato a termine dal “Manta” della Guardia Costiera, ha permesso di accertare l’assenza di ulteriori inquinamenti così da concentrare le operazioni in corso nei punti già raggiunti dai mezzi navali.
Alle prime luci dell’alba, una seconda unità navale della Capitaneria di Porto è partita da per riprendere la perlustrazione del tratto di mare interessato al fine di intercettare le restanti macchie non ancora raggiunte. Con il supporto di un elicottero dei vigili del fuoco di Bologna, sono state individuate le rimanenti macchie che durante la notte si sono spinte ulteriormente alla deriva verso il largo fino a 18 miglia a Nord-Est dal porto di Ravenna.
La Capitaneria Ravennate ha quindi chiesto nuovamente l’intervento dell’unità Secomar 4 ed è stata disposta una ulteriore missione dell’ATR 42 “Manta 10-02” allo scopo di pattugliare un più vasto tratto di mare compreso tra Pescara e Porto Tolle.
Il sorvolo ha escluso però la presenza di ulteriori macchie.
Sono tuttora in corso le operazioni di bonifica definitiva dirette dalla Capitaneria di Porto di Ravenna che ha avviato anche le indagini per individuare le cause e i responsabili dell’inquinamento.